Gravidanza e parto rappresentano la causa principale di comparsa di disfunzioni del pavimento pelvico nella donna (incontinenza, prolasso, dolore) che possono comparire subito dopo, a distanza di anni o in menopausa. Più il parto sarà difficile, quindi con l’utilizzo della manovra di kristeller, della ventosa, l’episiotomia, la lacerazione, maggiore sarà il numero dei parti, più il rischio di comparsa di problematiche aumenterà. Per questo motivo occuparsi della riabilitazione del pavimento pelvico dopo una gravidanza non significa solo risolvere un disturbo presente ma prevenire, dare nuovamente al corpo la possibilità di proteggersi durante le attività della vita quotidiana, il fitness e lo sport in futuro. Anche se non avete disturbi, molto probabilmente il vostro pavimento pelvico non è tornato a lavorare come dovrebbe. Verrebbe da pensare che dei muscoli così nascosti e poco conosciuti non possano avere un ruolo così importante nell’equilibrio del corpo, invece non è così.
Con il diffondersi del pilates si è diffusa la conoscenza del fatto che il ‘cuore’ del nostro corpo sono gli addominali, che stabilizzano la schiena e permetto il corretto svolgersi di tutti i movimenti, sembrerebbe un po’ la panacea di tutti i mali. Non è scorretto come concetto però incompleto. Innanzitutto va chiarito che quando compiamo un gesto non è assolutamente scontato che si attivino i muscoli giusti che intendiamo allenare, e nel modo giusto, molto spesso non accade, e lo stesso vale per gli addominali, perciò fate ore e ore di esercizi addominali senza nessun beneficio, anzi spesso peggiorate la vostra situazione. Inoltre ci sono dei piccoli muscoli che devono attivarsi insieme all’addominale e indovinate un po’… proprio loro, i muscoli del pavimento pelvico.
Ma se non li conoscevamo prima della gravidanza e non eravamo consce della loro attivazione, come posso pensare di attivarli miracolosamente dopo un parto da sola, quando sono stati sovraccaricati da 9 mesi di gravidanza, sono stati stirati come un elastico per far passare il bambino e magari presentano anche una cicatrice, la risposta purtroppo è IMPOSSIBILE. Lo stesso vale per gli addominali, che durante la gravidanza vengono stirati aumentando la loro lunghezza anche di 20 cm, ci voglio mesi dopo il parto perché i muscoli si ristabilizzino ed una scorretta e precoce riattivazione di questi muscoli può causare la diastasi dei retti, ossia una separazione tra i due ventri. Teniamo anche conto che ogni donna arriva alla gravidanza con una storia alle spalle, perciò il suo pavimento pelvico potrebbe presentare delle disfunzioni già antecedenti.
C’è un altro aspetto da prendere in considerazione, quello posturale. Il bacino rappresenta la base del ‘palazzo’, la colonna vertebrale, a cui si collegano testa e arti. È fondamentale avere un buon controllo del bacino, attraverso la muscolatura perineale e addominale, per controllare il resto del corpo, ciò vuol dire che problematiche, anche non direttamente riguardanti il pavimento pelvico, potrebbero dipendere da una disfunzione di questi muscoli (lombalgia, cervicalgia, dolori alle spalle). La gravidanza altera la statica pelvica e spesso non si ripristina a causa della debolezza muscolare e del mantenimento di posizioni scorrette, ad esempio tenendo in braccio il bambino. La donna manterrà nel tempo una posizione viziata che si fossilizzerà sovraccaricando giorno dopo giorno, negli anni, altri distretti corporei.
Come avrete capito non possiamo ridurci a trattare il pavimento pelvico come una zona a se stante e non ci si può limitare ad allenarlo con il semplice “stringi e molla”. Siamo tutti diversi, con le nostre caratteristiche, e ogni pavimento pelvico è diverso da un altro, va valutato e riabilitato con esercizi adatti ad ogni persona ed è necessario inizialmente l’aiuto di un professionista per riconoscere il movimento corretto e imparare a reintegrarlo nell’equilibrio globale del corpo. Questo percorso intrapreso a qualche settimana dal parto è sicuramente più semplice e veloce che aspettando che le problematiche si aggravino o la menopausa.
Vi saluto con la frase che sento più spesso dalle donne che seguo in menopausa…
“Ma perché nessuno me ne ha parlato già dopo il parto?”