L’evoluzione ci ha permesso di raggiungere la statica eretta, ottenendo una maggiore capacità di socializzazione ed un utilizzo degli arti superiori molto più fine, ma a quale scapito?
La statica eretta ci costringe continuamente a combattere una forza alla quale siamo soggetti tutto il giorno incessantemente, sto parlando della forza di gravità. Non ce ne rendiamo conto ma il nostro corpo deve costantemente reagire contro questo stimolo che porterebbe verso il basso. Possiamo accorgercene quando stiamo seduti, oppure in piedi a lungo e abbiamo una sensazione crescente di peso e assumiamo una postura sempre più ‘cadente’. Il nostro corpo ha un peso non indifferente, che necessita di muscoli che stabilizzino la struttura portante, ed è proprio così che funziona, abbiamo dei muscoli profondi che presentano una costante minima contrazione che permette al corpo di mantenere l’assetto migliore, e si chiamano muscoli stabilizzatori. Rappresentano la nostra corazza e devono essere prestanti per permettere agli altri muscoli, più superficiali, di muovere correttamente le articolazioni esprimendo forza. Essi mantengono una contrazione di base costante che dà sostegno alla colonna vertebrale diminuendo il sovraccarico tra le articolazioni, come se aveste un piedistallo che funge da base e sostegno a ciò che vi poggiate sopra, nel nostro caso si tratta degli arti e del capo. Allo stesso modo questo piedistallo deve rimanere forte e stabile nel momento in cui arti e capo si muovono nello spazio, e a maggior ragione quando gli arti devono supportare un carico, ad esempio portare un peso, calciare un pallone o lanciare un oggetto. Addominali e pavimento pelvico fanno parte di questo insieme di muscoli, perciò dovrebbero proteggerci costantemente in qualsiasi attività della vita quotidiana. Quando il funzionamento di questo sistema viene meno alcuni distretti articolari e muscolari subiscono dei sovraccarichi, si irrigidiscono e così nascono dolori articolari, lombalgia, cervicalgia, ernie discali e quant’altro.
Quando pensiamo al corpo dobbiamo pensare anche al contenuto, i visceri hanno un peso non indifferente, hanno delle fasce e legamenti che li sostengono, ma pesano principalmente sui muscoli del pavimento pelvico, che li sostiene inferiormente, e sugli addominali, che li contengono anteriormente. Questi due gruppi muscolari sono fondamentali per la corretta postura perchè rappresentano la base della struttura, ma anche per la funzionalità viscerale poiché stabilizzano la corretta posizione dei visceri. Ad esempio, un mancato supporto addominale permetterà alle anse intestinali di adagiarsi, causando un rallentato transito e quindi difficoltà ad andare di corpo. Un pavimento pelvico inattivo permetterà ai visceri di abbassarsi e, a volte incanalarsi nel canale vaginale (prolasso) causando dei problemi funzionali, ad esempio difficoltà allo svuotamento della vescica.
La donna, rispetto all’uomo è più soggetta a queste problematiche in quanto fisiologicamente sfavorita. Innanzitutto presenta il canale vaginale, ossia un foro centrale sul perineo che ovviamente ne indebolisce la struttura, rispetto ad un uomo che ha un pavimento pelvico compatto. Inoltre il bacino femminile è più ampio e ruotato in avanti per permettere la crescita del bambino durante la gravidanza, ed infine la donna partorisce, mettendo ancora di più a dura prova il suo pavimento pelvico. Questo il motivo per cui sono molte di più le disfunzioni del pavimento pelvico che riguardano la donna, l’uomo ne è colpito, ma in percentuale minore.
Parleremo sempre di pavimento pelvico in relazione agli addominali perché devono collaborare e sono fondamentali per la postura, lo sport e qualsiasi movimento noi compiamo nella vita quotidiana.