Essere donna: un delicato equilibrio di ormoni

Essere donna: un delicato equilibrio di ormoni

Sono l’ingrediente ‘segreto’ dell’essere Donna, gli ormoni, in particolare gli estrogeni, come in un cocktail, l’equilibrio perfetto ne sprigiona al meglio tutte le caratteristiche. Si tratta un vero saliscendi di cambiamenti emozionali, prestazionali e sensitivi a cui il corpo della donna è sottoposto ogni mese. Una sorta di montagne russe in cui la corsa è sempre la stessa mese dopo mese e diventa ancora più avventurosa nelle varie fasi della vita come il puerperio, post parto e la menopausa. Può essere però influenzata da stress, stanchezza, attività sportiva eccessiva e diete drastiche, che portano a veri e propri cambiamenti del ciclo mestruale. Imparando ad ascoltarci e conoscendo meglio questi processi e da cosa sono influenzati, forse potremmo giocarli a nostro favore, o perlomeno, non subirli passivamente.

E’ noto che la fase più critica del ciclo sia quella dei giorni antecedenti alla comparsa del flusso mestruale, questo accade perché c’è una drastica discesa dei livelli di estrogeni e successivamente di progesterone, che, a non avvenuta fecondazione, porta allo sfaldamento dell’utero. Con l’inizio delle mestruazioni cominciamo a sentirci meglio e ristabilizzarci, tralasciando i possibili problemi di dismenorrea.

Gli aspetti che balzano maggiormente all’occhio riguardano l’umore. Gli ormoni infatti sono responsabili anche della funzionalità delle cellule nervose e della comunicazione tra esse, che avviene attraverso i neurotrasmettitori. Il cambiamento ormonale causa una fluttuazione anche nel livello di concentrazione di questi, che regolano l’umore. Parliamo di serotonina (ormone del buonumore), dopamina (ormone del piacere) e endorfine (i nostri oppioidi naturali) che, al ridursi degli estrogeni, diminuiscono causando irritabilità, aggressività, depressione, calo del desiderio sessuale. Inoltre, essendo la serotonina anche regolatrice delle funzioni intestinali, porterà gonfiore addominale, maggiore irritabilità intestinale, ritenzione idrica e aumento del peso.

Anche per quanto riguarda l’attività fisica ogni fase del ciclo ha le sue caratteristiche e conoscendole possiamo adattarle alle nostre necessità. La prima fase follicolare, ossia i primi 12/15 giorni circa dall’inizio delle mestruazioni, è ottima per allenamenti di forza e durata, ha una maggiore tolleranza al dolore. La fase ovulatoria ha i picchi più alti di ormoni e la massima capacità del sangue di saturare l’emoglobina perciò saranno favorite le attività aerobiche, i massimali di forza e resistenza. Nella fase lutea l’estrogeno diminuisce ed aumenta il progesterone, che farà aumentare la temperatura, perciò potremmo iniziare a sentire maggiore affaticabilità e comparsa di ritenzione idrica (si abbassa la serotonina e inizia il cambiamento dell’umore… attenzione alla voglia di carboidrati…), ma non demordiamo, basterà calare i carichi e dedicarci ad attività cardiovascolare. Calerà nei giorni anche il progesterone con la comparsa dei classici sintomi premestruali, in questa fase diminuiscono le capacità di coordinazione, visuo-spaziali e di prestazione. L’attività fisica può aiutarci nella stimolazione di endorfine, i nostri amici oppioidi, scaricare le tensioni muscolari, drenare i tessuti e riequilibrare il sistema nervoso. Si passa così alla fase mestruale in cui tutto tornerà a ristabilizzarsi, potremo approfittare dei primi giorni di flusso per recuperare e prepararci ad aumentare i carichi.

Altro aspetto importante in questa fase è la corretta alimentazione, sarebbe bene ridurre i cibi ad alta concentrazione di zuccheri raffinati e cibi che hanno subito processi industriali che contengono conservanti e sostanze chimiche come caffè, alcolici, cioccolato, tè, insaccati, formaggi stagionati. Aumentare l’assunzione di vegetali a foglia verde per stimolare la serotonina, apportare sali minerali con frutta secca, semi, pesce e alimenti ricchi di vitamina B (legumi, cereali) e mi raccomando all’idratazione. L’ideale è integrare, attraverso la corretta alimentazione, tutte le sostanze nutritive e per i periodi più stressanti o di stanchezza ci sono degli integratori naturali che ci possono venire in aiuto. Alcuni esempi: la rodiola è il sostituto naturale della serotonina, l’iperico viene utilizzato per le sue proprietà nelle forme depressive lievi, la pappa reale ricca di minerali e vitamine B è un tonico utile in caso di stanchezza, ginseng ed euterococco in caso di stress prolungato ed il magnesio sempre utile per la donna, inoltre molto utile nella fase mestruale la tisana di foglie di ortica per l’apporto di ferro e le sue numerose proprietà benefiche. Mi raccomando che, anche se gli integratori non sono farmaci, vanno assunti in modo adeguato solo per superare un periodo, la prima arma vincente è sempre l’alimentazione corretta, infatti attraverso una corretta educazione alimentare si può influire anche sull’aspetto ormonale.

Gli ormoni hanno altri effetti di cui a volte non ci rendiamo conto, ad esempio mantengono una buona salivazione e la salute della bocca e un’adeguata lubrificazione delle mucose vaginali e degli occhi, e se ne accorge chi soffre di problematiche di dolore pelvico, che in fase premestruale può avere peggioramento dei sintomi. In menopausa aumenta la secchezza della vagina e diminuisce la lubrificazione della congiuntiva (mi raccomando all’utilizzo di lubrificanti). Influiscono inoltre sul gusto, in menopausa compare una maggiore sensibilità al dolce e salato, in fase ovulatoria c’è un aumento della sensibilità delle papille gustative al sapore dolce e quando invece predomina il progesterone la sensibilità all’amaro prevale.

Altro ambito in cui gli ormoni giocano un ruolo non indifferente è il dolore. È dimostrato come uomini e donne vivano l’esperienza dolorosa in modo diverso, dal punto di vista della percezione, della tolleranza e della risposta alla terapia. Il motivo è sicuramente culturale, ma anche dovuto a questi cambiamenti che interessano il corpo della donna nel passare delle settimane. È dimostrato che esiste una maggiore incidenza di malattia caratterizzata da intenso dolore cronico nella donna. La maggiore percezione del dolore si ha in genere nel periodo ovulatorio, quando aumenta il progesterone ed i livelli di estrogeni sono ancora abbastanza alti, gli estrogeni possono accentuare il dolore interagendo con i recettori nocicettivi dei nervi che veicolano lo stimolo dolorifico. Il progesterone invece si pensa possa avere un effetto antidolorifico, come avviene ad esempio nel periodo della gravidanza in cui è prevalente. Sembrerebbe inoltre che la donna abbia una maggiore percezione in generale del suo corpo, degli stimoli esterni e del dolore per la sua funzione di protezione della prole e sopravvivenza della specie.

Conoscendo le varie fasi del ciclo possiamo apprezzare la perfezione con cui il corpo ogni mese crea una possibilità, attraverso reazioni e interazioni ci guida naturalmente verso questa, ad esempio aumentando il desiderio nella fase follicolare e ovulatoria, quando l’ovocita può essere fecondato e aumentando le secrezioni per permettere allo spermatozoo di raggiungere con più facilità l’ovocita. Nel corpo ogni cosa ha un motivo ben preciso, che sia a nostro favore oppure a svantaggio, si tratta di imparare ad ascoltarlo. Sono tantissimi i fattori che entrano in gioco, abbiamo una quantità indefinita di strutture in continuo dialogo fra loro e ogni corpo ha un suo equilibrio. A volte può alterarsi e gli ormoni sono uno degli elementi che può causare o subire questo cambiamento perciò è sempre importante confrontarsi con una figura medica.